(22)
ZENKI
La Totale Attività di Vita e Morte
Commentando le parole del Maestro Kokugon, il Maestro Dōgen in questo breve capitolo indirizza l’insegnamento verso la comprensione del reale significato di vita e morte.
La grande Via di tutti i Buddha e meta ultima del Dharma è il non-attaccamento a vita e morte, e la realizzazione del risveglio. Dobbiamo essere distaccati dalla vita nella vita, e dalla morte nella morte; cioè, nell’essere vivi la vita è attività totale, nella morte la morte è attività totale. La vita è esperienza della vita e la morte è esperienza della morte. E vita e morte assieme sono il reale aspetto della verità. La meta ultima è il non-attaccamento a vita e morte, cioè un totale immergersi in esse. Capire vita e morte è il mezzo attraverso il quale il Bodhisattva raggiunge la salvezza per sé e gli altri.
La realizzazione del risveglio significa vera vita, piena, libera attività. Realizzando l’illuminazione, diviene chiaro il pieno significato di vita e morte. Tuttavia, questa esperienza non può essere definita attraverso una consapevolezza o cognizione, che sia ampia o scarsa, limitata o illimitata, lunga o corta, vicina o lontana. Questa esperienza costituisce la nostra vita presente; parimenti, tale esperienza è costituita dalla vita. La vita non viene né va, non appare né scompare. La vita è la totale esperienza della vita. Per converso, la morte è la totale esperienza della morte. Nell’illimitata natura della prassi del Dharma, vita e morte hanno tale speciale significato. Se riflettiamo sulla nostra vita presente e iniziamo a sperimentare qualche risveglio, gradualmente il mondo comincerà a manifestare il suo completo aspetto. L’intero Universo è pieno della totale attività della vita. Ogni istante ha un’esistenza totale.
La vita è come essere su una barca. Anche se controlliamo la vela, il timone o i remi, ancora la barca ha una sua propria esistenza indipendente, ed essa ci è assolutamente necessaria per sopravvivere; non possiamo vivere senza. È vero peraltro, che la barca non può funzionare correttamente senza di noi. L’uomo e la barca sono una completa, armoniosa e totalmente attivata interdipendenza. Nel momento in cui uomo e barca operano insieme e costituiscono una completa e piena attività, anche il cielo intero, tutta l’acqua e ogni spiaggia appartengono allo stesso tempo e spazio; di fatto, tutte le circostanze agiscono insieme, armoniosamente. Allo stesso modo, operano insieme la vita e la nostra esistenza.
Il Maestro Zen Kokugon,[1] disse: “La vita è la totale attività della vita, la morte è la totale attività della morte.”[2] Queste due dimensioni non sono opposte, ma esistono assieme in un’unica esperienza universale. Vita e morte non hanno a che vedere con concetti di tempo e di spazio. L’esperienza universale ha la sua compiutezza in vita e morte e nulla può ostacolarla; ma ogni esperienza individuale di vita e ogni esperienza individuale di morte non è esattamente la stessa esperienza universale, sebbene non ne sia completamente differente. Ogni cosa ha la sua propria vita e morte. Possiamo scoprire la vera natura dell’esistenza, attraverso vita e morte. È proprio come un uomo che si sgranchisce un braccio, o come uno che dormendo, cerca a tentoni il proprio cuscino. Vita e morte è la realizzazione della luce infinita ed è completa attività. Vita e morte appaiono in ogni momento. Il loro apparire è istantaneo, naturale, senza pensiero. Sforzandoci seriamente possiamo percepirne l’apparire. Nel momento della realizzazione, vita e morte diventano completamente chiare. Non pensate tuttavia che non vi sia una realizzazione precedente. Ogni momento contiene la totale realtà ed è completo in se stesso. Dovete comprendere che vi è una realizzazione continua che si rinnova costantemente.
Questo fu trasmesso, il 17 dicembre 1242, nel castello del Daimyō[3] Hatano Izuomono Kami Yoshishige.
Trascritto da Ejō, il 19 gennaio 1243.
[1] Il Maestro Engo Kokugon (1063-1135), nella linea di trasmissione del Maestro Yōgi Hōe. Ha scritto la “Raccolta della Roccia Blu”. [Yüan-wu K’o-ch’in]
[2] La poesia, di fatto, dice: “La vita è la manifestazione di tutte le funzioni, / La morte è la manifestazione di tutte le funzioni. / Esse riempiono l’intero spazio. / La mente schietta è sempre, istante per istante.”
[3] Lett. “Grande Nome”. Questo titolo veniva attribuito al Signore di una Casata, un feudatario con un esercito personale.