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(9)

KOBUSSHIN

La Mente degli Eterni Buddha

 

 

In questo capitolo il Maestro Dōgen sottolinea come la mente degli eterni Buddha risieda nella concreta ed eterogenea realtà quotidiana. A questo scopo egli riporta e commenta le parole di antichi maestri quali il Maestro Tendō, il Maestro Engo, il Maestro Sōzan, il Maestro Seppō, e il Maestro Daishō.

 

La trasmissione della Via del Buddha[1] è calcolata in questo modo: vi furono sei Buddha prima di Śākyamuni e quaranta Pa­triar­chi prima di Sōkei.[2] Vi è stata una diretta trasmissione da Patriarca a Patriarca, e ciò non significa soltanto una trasmissione nel tempo; la condizione essenziale è immutabile, anche se si diffe­renzia in ogni Patriarca. Ai tempi del Buddha Śākyamuni vi erano molti Buddha ovunque.

Ai tempi di Seigen[3] vi era un altro sacerdote chiamato Nan­gaku[4] che era pari a lui; anche Sekitō[5] aveva in Kōsei,[6] quando questi insegnava, un rivale nel Dharma. In ogni epoca vi sono diversi Pa­triar­chi, eppure essi non si ostacolano l’uno con l’altro.

Per studiare questa mente, dobbiamo definire le fun­zioni e i poteri dell’originaria mente-di-Buddha. Tutti i Bud­dha e i Patriar­chi che sono venuti dopo Śākyamuni sono uguali agli anti­chi Bud­dha. Ogni Buddha ha in sé l’originaria mente-di-Buddha, l’originaria forma-di-Buddha, l’originaria luce infinita, nonché l’originaria natura-di-Buddha[7] dell’eterno pas­sato. Questi sono i poteri degli antichi Buddha. Lo studio della Via del Buddha è lo studio del ri­sveglio degli antichi Bud­dha. Il termine anti­chi Buddha trascende vecchio, nuovo, pas­sato e presente; tutta­via, è correlato nel tempo, al passato e al presente.

Tutti gli antichi Buddha sono permeati di questa origi­naria e immutevole mente-di-Buddha, e nell’eterno presente l’originaria mente-di-Buddha è chiaramente manifesta.

Il mio defunto Maestro diceva: “Ho incontrato,  su questa montagna, un anti­co Buddha chiamato Wanshi.[8]” Compresi attra­verso l’intuizione che vi era un antico Buddha sul monte Tendō e che il monte Tendō è nell’originaria mente-di-Buddha.

Il Maestro Zen Engo,[9] disse: “Una volta mi sono prostrato all’antico Buddha del monte Sōkei.[10]” Enō era il trenta­treesimo Patriarca dopo il Buddha Śākyamuni. Tutti noi do­vremmo prostrarci davanti all’antico Buddha Enō. Il Maestro Engo vide la radiante, originaria mente-di-Buddha di Enō ed essi realizzarono un vero in­contro di menti. Engo si prostrò da­vanti a Enō, e si può dire che en­trambi realizzarono lo stesso totale conseguimento dell’originaria mente-di-Buddha. Engo realizzò la vera immagine dell’originaria e immuta-bile mente-di-Buddha.

Il Maestro Sōzan,[11] disse: “C’era un antico Buddha sulla cima del monte Dai-sōrei, e la luce della sua nobile figura splende ovunque in questa zona.” Sōzan per­cepiva l’originaria mente-di-Buddha ovunque, anche se il suo maestro si trovava sul monte Daisō­rei. Non realizzando un vero incontro di menti con la mente-di-Buddha originaria, non rag­giungeremo mai la più alta comprensione. Solo un antico Bud­dha sa dove si trovano gli antichi Buddha.

Il Maestro Seppō[12] disse: “Jōshū[13] è un antico Buddha.” Se Seppō non avesse posseduto la reale penetrazione, non avrebbe com­preso che Jōshū era un antico Buddha. Se consideriamo la no­stra vita quotidiana, vedremo che gradual­mente iniziamo a di­venire con­sci della mente-di-Buddha originaria, senza compren­derla; questo significa che l’originaria mente-di-Buddha cerca sempre di manifestarsi e aiu­tarci.

Solo i grandi maestri come Seppō conoscono il metodo per la realizzazione interiore senza dipendere dalle parole. Le caratte­ri­stiche e la preminenza dell’originaria mente-di-Buddha sono realiz­zate attraverso le azioni degli antichi Buddha. Do­bbiamo avere come modello la realizzazione di Jōshū che è la vera e perfetta risolu­zione, prassi e risveglio; essa è anche il perfetto compi­mento delle fasi iniziale, intermedia e finale di prassi e illu­minazione, che condu­cono alla condizione eterna dell’originaria mente-di-Buddha.

Il Maestro Nazionale Daishō,[14] di Kōtakuji ricevette la trasmissione dal sesto Patriarca Enō. Daishō era molto stimato e fu ve­ramente un maestro Zen unico. Non solo fu l’insegnante del quarto imperatore, ma fu l’Imperatore Sukushu stesso ad introdurre Daishō a corte. Inol­tre, gli fu chiesto da Brahmā di andare a predicare agli es­seri celestiali. Un giorno un monaco gli chiese: “Cos’è l’originaria mente-di-Buddha?” Egli rispose dicendo: “Muro, tegole, pietre.” Questa domanda implica che il monaco già conoscesse a fondo il signi­ficato dell’originaria mente-di-Buddha e dimostra che egli aveva com­pre­so che essa esiste ovunque. “Muro, tegole, pietre” sono mu­ro, tegole e pietre dell’originaria mente-di-Buddha. La doman­da del monaco rivela il suo grado di risveglio.

Tutte le cose: i fiori che sbocciano, le erbe selvatiche, le montagne, gli oceani, le pianure e i fiumi, sono il corpo e lo spirito dell’originaria mente-di-Buddha. Esse sono gli antichi Buddha Volto-di-sole e Volto-di-luna,[15] e la pelle, carne, ossa e midollo degli anti­chi Buddha. L’originaria mente-di-Buddha è la prassi, il risveglio, la realizzazione e il cuore dei Bud­dha. È la mente originaria; la mente della gente comune che tra­scende antico e moderno è la mente eterna.

Questa originaria, eterna mente è un sedile, un bambù o un al­bero. Eppure non si può darle un nome, né trovarla at­traverso le parole. E se anche incontrate qualcuno che abbia realizzato la Via del Buddha, non potrete afferrare la sua com­prensione. O mo­naci, che faremo? Dovreste sapere che karma e vacuità[16] sono nient’altro che l’originaria mente-di-Buddha. Nel presente vi sono la mente ori­ginaria e la mente-di-Buddha; in queste pos­siamo trovare il non-at­taccamento. È perciò che Daishō rispose: “Muro, tegole, pietre.” Il signifi-cato è che l’ori­ginaria mente-di-Buddha è muro, tegole, pietre. A questo li­vello di compren­sione c’è vero non attaccamento. Il com­pleto conse­guimento dell’originaria mente-di-Buddha contiene in sé il mas­simo e il mi­nimo di muro, tegole e pietre.

Possiamo investigare qual è la forma del muro, o se esso ha una struttura definita o no; o ancora, se il muro ha o non ha una mente, e se è mani­festo o non-manifesto. Dobbiamo stu­diare ogni aspetto dell’antica mente-di-Buddha. Non importa dove essa appare. In cielo, in terra, o in questo mondo o nel mondo futuro, essa non è altro che muro, tegole e pietre. L’antica mente-di-Buddha non può essere contaminata neppure da un granello di polvere.

Una volta un monaco chiese al Grande Maestro Zen­gen:[17] “Cos’è l’originaria mente-di-Buddha?” Il Maestro rispose: “È la di­struzione del mondo.” Allora il monaco: “Cosa volete dire con que­sto?” Egli rispose: “Il mio corpo è di­strutto, non è ve­ro?” Distru­zione del mondo significa che nell’originaria mente-di-Buddha è compreso l’in­tero mondo; il mio corpo è di­strutto significa che se­parato da essa, non esiste nulla. Non pensate di dover distruggere voi stessi. Nel momento della vostra distru­zione, la mente-di-Buddha originaria gra­dualmente comin­cia a coprire il mondo intero, e ogni e ciascuna esistenza è per­cepita come originaria mente-di-Buddha. Pos­sedendo noi stessi, immediatamente diventiamo l’originaria mente-di-Buddha.

Senza dubbio l’originaria mente-di-Buddha è esistita prima e dopo i sette Buddha. E, prima e dopo i Buddha, il fiore dell’origi­naria mente-di-Buddha sboccia e porta innume-revoli frutti. Poiché la mente-di-Buddha originaria trascende passato e pre­sente, essa esi­ste da prima del tempo, ed è eternamente libera.

 

 

Questo fu trasmesso ai monaci del Rokuharamitsuji, il 29 apri­le 1243.

Trascritto da Ejō nell’alloggio del discepolo princi­pale, il 12 maggio 1244.



[1] Si veda il cap. 52, Busso.

[2] Si riferisce al Maestro Daikan Enō (638-713), successore del Maestro Daiman Kōnin. Sōkei è il nome del monte sul quale viveva. Spesso è chiamato semplicemente Sesto Patriarca. [Ta-chien Hui-neng]

[3] Il Maestro Seigen Gyōshi (?-740), uno dei successori del Maestro Daikan Enō. Fu il settimo Patriarca in Cina. [Ch’ing-yüan Hsing-ssu]

[4] Il Maestro Nangaku Ejō (677-744), uno dei successori del Maestro Daikan Enō. [Nan-yüeh Huai-jang]

[5] Il Maestro Sekitō Kisen (700-790), nella linea di trasmissione del Maestro Daikan Enō. [Shih-t’ou Hsi-ch’ien]

[6] Il Maestro Baso Dōitsu (704-788), nella linea di trasmissione del Maestro Daikan Enō.  Daijaku Zenji è il suo titolo postumo. [Ma-tsu Tao-i]

[7] La natura-di-Buddha è la ‘Natura propria’, o ‘Vera natura’, o ‘Volto originario’ (comunque si voglia chiamare) di ogni essere, anche se questi  lo ignora.

[8] Il Maestro Wanshi Shōgaku (1091-1157), nella linea di trasmissione del Maestro Tōzan Ryōkai [Hung-chih Cheng-chüeh]

[9] Il Maestro Engo Kokugon (1063-1135), nella linea di trasmissione del Maestro Yōgi Hōe. Ha scritto “La Raccolta della Roccia Blu”. [Yüan-wu K’o-ch’in]

[10] Il Maestro Daikan Enō (638-713). [Ta-chien Hui-neng]

[11] Il Maestro Sozan Kōnin (?), uno dei successori del Maestro Tōzan Ryōkai. [Shu-shan Kuang-jen]

[12] Il Maestro Seppō Gison (822-907), uno dei due successori del Maestro Tokusan Senkan. Shinkaku Zenji è il suo titolo postumo. [Hsüeh-feng I-ts’un]

[13] Il Maestro Jōshū Jūshin (778-897), uno dei successori del Maestro Nansen Fugan. [Chao-chou Ts’ung-shen]

[14] Il Maestro Nan’yō Echū (?-775), successore del Maestro Daikan Enō. Maestro Nazionale Daishō è il suo titolo postumo. [Nan-yang Hui-chung]

[15] Si dice che un Buddha Volto-di-sole viva nel mondo per 1800 anni, e che un Buddha Volto-di-Luna entri nell’estinzione dopo un giorno e una notte.

[16] Cioè, intenzionalità e non-intenzionalità.

[17] Il Maestro Zengen Chūkō (?), nella linea di trasmissione del Maestro Yakusan Igen. [Chien-yüan Chung-hsing]