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KOBUSSHIN
La Mente degli Eterni Buddha
In questo capitolo il Maestro Dōgen sottolinea come la mente degli eterni Buddha risieda nella concreta ed eterogenea realtà quotidiana. A questo scopo egli riporta e commenta le parole di antichi maestri quali il Maestro Tendō, il Maestro Engo, il Maestro Sōzan, il Maestro Seppō, e il Maestro Daishō.
La trasmissione della Via del Buddha[1] è calcolata in questo modo: vi furono sei Buddha prima di Śākyamuni e quaranta Patriarchi prima di Sōkei.[2] Vi è stata una diretta trasmissione da Patriarca a Patriarca, e ciò non significa soltanto una trasmissione nel tempo; la condizione essenziale è immutabile, anche se si differenzia in ogni Patriarca. Ai tempi del Buddha Śākyamuni vi erano molti Buddha ovunque.
Ai tempi di Seigen[3] vi era un altro sacerdote chiamato Nangaku[4] che era pari a lui; anche Sekitō[5] aveva in Kōsei,[6] quando questi insegnava, un rivale nel Dharma. In ogni epoca vi sono diversi Patriarchi, eppure essi non si ostacolano l’uno con l’altro.
Per studiare questa mente, dobbiamo definire le funzioni e i poteri dell’originaria mente-di-Buddha. Tutti i Buddha e i Patriarchi che sono venuti dopo Śākyamuni sono uguali agli antichi Buddha. Ogni Buddha ha in sé l’originaria mente-di-Buddha, l’originaria forma-di-Buddha, l’originaria luce infinita, nonché l’originaria natura-di-Buddha[7] dell’eterno passato. Questi sono i poteri degli antichi Buddha. Lo studio della Via del Buddha è lo studio del risveglio degli antichi Buddha. Il termine antichi Buddha trascende vecchio, nuovo, passato e presente; tuttavia, è correlato nel tempo, al passato e al presente.
Tutti gli antichi Buddha sono permeati di questa originaria e immutevole mente-di-Buddha, e nell’eterno presente l’originaria mente-di-Buddha è chiaramente manifesta.
Il mio defunto Maestro diceva: “Ho incontrato, su questa montagna, un antico Buddha chiamato Wanshi.[8]” Compresi attraverso l’intuizione che vi era un antico Buddha sul monte Tendō e che il monte Tendō è nell’originaria mente-di-Buddha.
Il Maestro Zen Engo,[9] disse: “Una volta mi sono prostrato all’antico Buddha del monte Sōkei.[10]” Enō era il trentatreesimo Patriarca dopo il Buddha Śākyamuni. Tutti noi dovremmo prostrarci davanti all’antico Buddha Enō. Il Maestro Engo vide la radiante, originaria mente-di-Buddha di Enō ed essi realizzarono un vero incontro di menti. Engo si prostrò davanti a Enō, e si può dire che entrambi realizzarono lo stesso totale conseguimento dell’originaria mente-di-Buddha. Engo realizzò la vera immagine dell’originaria e immuta-bile mente-di-Buddha.
Il Maestro Sōzan,[11] disse: “C’era un antico Buddha sulla cima del monte Dai-sōrei, e la luce della sua nobile figura splende ovunque in questa zona.” Sōzan percepiva l’originaria mente-di-Buddha ovunque, anche se il suo maestro si trovava sul monte Daisōrei. Non realizzando un vero incontro di menti con la mente-di-Buddha originaria, non raggiungeremo mai la più alta comprensione. Solo un antico Buddha sa dove si trovano gli antichi Buddha.
Il Maestro Seppō[12] disse: “Jōshū[13] è un antico Buddha.” Se Seppō non avesse posseduto la reale penetrazione, non avrebbe compreso che Jōshū era un antico Buddha. Se consideriamo la nostra vita quotidiana, vedremo che gradualmente iniziamo a divenire consci della mente-di-Buddha originaria, senza comprenderla; questo significa che l’originaria mente-di-Buddha cerca sempre di manifestarsi e aiutarci.
Solo i grandi maestri come Seppō conoscono il metodo per la realizzazione interiore senza dipendere dalle parole. Le caratteristiche e la preminenza dell’originaria mente-di-Buddha sono realizzate attraverso le azioni degli antichi Buddha. Dobbiamo avere come modello la realizzazione di Jōshū che è la vera e perfetta risoluzione, prassi e risveglio; essa è anche il perfetto compimento delle fasi iniziale, intermedia e finale di prassi e illuminazione, che conducono alla condizione eterna dell’originaria mente-di-Buddha.
Il Maestro Nazionale Daishō,[14] di Kōtakuji ricevette la trasmissione dal sesto Patriarca Enō. Daishō era molto stimato e fu veramente un maestro Zen unico. Non solo fu l’insegnante del quarto imperatore, ma fu l’Imperatore Sukushu stesso ad introdurre Daishō a corte. Inoltre, gli fu chiesto da Brahmā di andare a predicare agli esseri celestiali. Un giorno un monaco gli chiese: “Cos’è l’originaria mente-di-Buddha?” Egli rispose dicendo: “Muro, tegole, pietre.” Questa domanda implica che il monaco già conoscesse a fondo il significato dell’originaria mente-di-Buddha e dimostra che egli aveva compreso che essa esiste ovunque. “Muro, tegole, pietre” sono muro, tegole e pietre dell’originaria mente-di-Buddha. La domanda del monaco rivela il suo grado di risveglio.
Tutte le cose: i fiori che sbocciano, le erbe selvatiche, le montagne, gli oceani, le pianure e i fiumi, sono il corpo e lo spirito dell’originaria mente-di-Buddha. Esse sono gli antichi Buddha Volto-di-sole e Volto-di-luna,[15] e la pelle, carne, ossa e midollo degli antichi Buddha. L’originaria mente-di-Buddha è la prassi, il risveglio, la realizzazione e il cuore dei Buddha. È la mente originaria; la mente della gente comune che trascende antico e moderno è la mente eterna.
Questa originaria, eterna mente è un sedile, un bambù o un albero. Eppure non si può darle un nome, né trovarla attraverso le parole. E se anche incontrate qualcuno che abbia realizzato la Via del Buddha, non potrete afferrare la sua comprensione. O monaci, che faremo? Dovreste sapere che karma e vacuità[16] sono nient’altro che l’originaria mente-di-Buddha. Nel presente vi sono la mente originaria e la mente-di-Buddha; in queste possiamo trovare il non-attaccamento. È perciò che Daishō rispose: “Muro, tegole, pietre.” Il signifi-cato è che l’originaria mente-di-Buddha è muro, tegole, pietre. A questo livello di comprensione c’è vero non attaccamento. Il completo conseguimento dell’originaria mente-di-Buddha contiene in sé il massimo e il minimo di muro, tegole e pietre.
Possiamo investigare qual è la forma del muro, o se esso ha una struttura definita o no; o ancora, se il muro ha o non ha una mente, e se è manifesto o non-manifesto. Dobbiamo studiare ogni aspetto dell’antica mente-di-Buddha. Non importa dove essa appare. In cielo, in terra, o in questo mondo o nel mondo futuro, essa non è altro che muro, tegole e pietre. L’antica mente-di-Buddha non può essere contaminata neppure da un granello di polvere.
Una volta un monaco chiese al Grande Maestro Zengen:[17] “Cos’è l’originaria mente-di-Buddha?” Il Maestro rispose: “È la distruzione del mondo.” Allora il monaco: “Cosa volete dire con questo?” Egli rispose: “Il mio corpo è distrutto, non è vero?” Distruzione del mondo significa che nell’originaria mente-di-Buddha è compreso l’intero mondo; il mio corpo è distrutto significa che separato da essa, non esiste nulla. Non pensate di dover distruggere voi stessi. Nel momento della vostra distruzione, la mente-di-Buddha originaria gradualmente comincia a coprire il mondo intero, e ogni e ciascuna esistenza è percepita come originaria mente-di-Buddha. Possedendo noi stessi, immediatamente diventiamo l’originaria mente-di-Buddha.
Senza dubbio l’originaria mente-di-Buddha è esistita prima e dopo i sette Buddha. E, prima e dopo i Buddha, il fiore dell’originaria mente-di-Buddha sboccia e porta innume-revoli frutti. Poiché la mente-di-Buddha originaria trascende passato e presente, essa esiste da prima del tempo, ed è eternamente libera.
Questo fu trasmesso ai monaci del Rokuharamitsuji, il 29 aprile 1243.
Trascritto da Ejō nell’alloggio del discepolo principale, il 12 maggio 1244.
[1] Si veda il cap. 52, Busso.
[2] Si riferisce al Maestro Daikan Enō (638-713), successore del Maestro Daiman Kōnin. Sōkei è il nome del monte sul quale viveva. Spesso è chiamato semplicemente Sesto Patriarca. [Ta-chien Hui-neng]
[3] Il Maestro Seigen Gyōshi (?-740), uno dei successori del Maestro Daikan Enō. Fu il settimo Patriarca in Cina. [Ch’ing-yüan Hsing-ssu]
[4] Il Maestro Nangaku Ejō (677-744), uno dei successori del Maestro Daikan Enō. [Nan-yüeh Huai-jang]
[5] Il Maestro Sekitō Kisen (700-790), nella linea di trasmissione del Maestro Daikan Enō. [Shih-t’ou Hsi-ch’ien]
[6] Il Maestro Baso Dōitsu (704-788), nella linea di trasmissione del Maestro Daikan Enō. Daijaku Zenji è il suo titolo postumo. [Ma-tsu Tao-i]
[7] La natura-di-Buddha è la ‘Natura propria’, o ‘Vera natura’, o ‘Volto originario’ (comunque si voglia chiamare) di ogni essere, anche se questi lo ignora.
[8] Il Maestro Wanshi Shōgaku (1091-1157), nella linea di trasmissione del Maestro Tōzan Ryōkai [Hung-chih Cheng-chüeh]
[9] Il Maestro Engo Kokugon (1063-1135), nella linea di trasmissione del Maestro Yōgi Hōe. Ha scritto “La Raccolta della Roccia Blu”. [Yüan-wu K’o-ch’in]
[10] Il Maestro Daikan Enō (638-713). [Ta-chien Hui-neng]
[11] Il Maestro Sozan Kōnin (?), uno dei successori del Maestro Tōzan Ryōkai. [Shu-shan Kuang-jen]
[12] Il Maestro Seppō Gison (822-907), uno dei due successori del Maestro Tokusan Senkan. Shinkaku Zenji è il suo titolo postumo. [Hsüeh-feng I-ts’un]
[13] Il Maestro Jōshū Jūshin (778-897), uno dei successori del Maestro Nansen Fugan. [Chao-chou Ts’ung-shen]
[14] Il Maestro Nan’yō Echū (?-775), successore del Maestro Daikan Enō. Maestro Nazionale Daishō è il suo titolo postumo. [Nan-yang Hui-chung]
[15] Si dice che un Buddha Volto-di-sole viva nel mondo per 1800 anni, e che un Buddha Volto-di-Luna entri nell’estinzione dopo un giorno e una notte.
[16] Cioè, intenzionalità e non-intenzionalità.
[17] Il Maestro Zengen Chūkō (?), nella linea di trasmissione del Maestro Yakusan Igen. [Chien-yüan Chung-hsing]